-- HOTEL MASSAGGIO --
L'insegna scolorita dell'hotel sovrasta l'ingresso.
La chiazza biancastra della corte si intravede sotto la tettoia.
Il portico nel retro.
Gli spogliatoi delle piscine.
La piscina esterna si confonde tra la vegetazione.
Il passaggio sotto il breve tunnel di collegamento con
la piscina interna.
L'accesso alle entrate posteriori.
Il vuoto ingresso secondario.
Il corridoio delle sale cure.
L'uscita di emergenza.
La hall in tutta la sua incontenibile desolazione.
Vecchi televisori accatastati in un angolo della hall.
Un desueto portaoggetti dal legno marcescente.
Rosari, santini, e altri oggetti consumati dal tempo.
Le lenzuola cadenti con le loro pieghe e falde.
La libreria come "fonte" del disordine.
Quaderni fradici sono ammassati in un cumulo per terra.
Una congerie di cose obsolete riempiono una stanza buia.
Ante e cassetti aperti congelati nel tempo.
Ravvicinata di uno dei tanti cassetti aperti.
Il portachiavi consunto sembra un tutt'uno col salnitro del muro.
L'uffico amministrazione dell'hotel nel suo casuale disordine.
Gli inalatori termali.
Parte del magazzino per prodotti alimentari.
La rampa di scale è quasi nella fascia centrale del complesso.
La tromba delle scale avvolta in un lucore rossastro.
Il corridoio sudicio del primo piano.
L'ingresso ad una stanza.
Il corridoio attraversato da una luce spettrale.
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