-- HOTEL SALVAGNINI --
La piscina esterna nel retro.
Il lucernaio con le cornici verde acido che risaltano sul
tetto sopra la piscina interna.
La forma circolare del lucernaio incombe dall'alto sovrastando
nel suo maestoso degrado la piscina sottostante.
La piscina interna è una vasca di liquame e acqua stagnate.
La rampa di scale esterna arrugginita che porta al primo piano.
Il piano sopra le cucine con la scala antincendio.
Un vecchio armadietto letteralmente immerso in un letto d'edera.
Il depuratore e parte del sistema idraulico della piscina.
L'ingresso alla sala cucine immerso in una silenziosa penobra.
L'ingresso principale dell'hotel in tutta la sua cupa decadenza.
Frammenti aguzzi di vetri occupano il posto delle chiavi.
La lobby con le sue ante invitanti.
Un salottino d'attesa...
L'angolo ristoro col suo verde e naturale tappeto ammuffito.
La poltrona del nonno!
Polveri e frammenti d'intonaco adornano ora la sala cure.
Ciò che resta della sala tv.
La fila di poltrone della sala tv.
Il corridoio spettrale del primo piano.
L'ala nord dell'hotel è la parte più ammuffita essendo la più
esposta all'inclemenza del sole.
Strane piante hanno attecchito sulla moquette ammuffita
grazie al sole e alle inflitrazioni d'acqua piovana.
Riflessi di luce spettrale illuminano scaglie d'intonaco cadente.
La planimetria lisa e consunta di un piano rimasta incollata
alla parete di una stanza.
Ciò che resta di una stanza e del suo letto.
L'angolo del mini-bar di una stanza.
Il lampadario della stanza ora è un'ampolla ricolma d'acqua
piovana caduta su ciò che resta del letto.
Una vecchia calcolatrice scrivente in soffitta.
Un vecchio computer dei primi anni '90.
Il gioco dell'oca coi suoi irridescenti colori risalta dallo
sporco candore della polvere.
L'umido sotterraneo usato come deposito.
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